DAL NUMERO 13 AL BLACK CAT! CONOSCI L’ORIGINE DELLE SUPERSTIZIONI?

Siamo moderne, emancipate, pragmatiche e concrete, eppure, in certe occasioni, ammettiamolo, ci facciamo suggestionare da superstizioni e rituali che affondano le radici in credenze popolari: gatti neri, specchi rotti, cappello sul letto, olio rovesciato…
La verità è che l’epoca delle streghe è lontana anni luce, ma certe convinzioni sono dure a morire, radicate come sono nella nostra cultura. Per la serie non è vero ma ci credo, vi siete mai chieste quali sono le origini delle più famose superstizioni? Il perchè di certi gesti scaramantici o frasi pronunciate inconsciamente?
Si tratta di un aspetto culturale che differisce da Paese a Paese e che riflette il modo con cui popoli diversi percepiscono e vivono il bene e il male, la fortuna e la cattiva sorte. Alcune credenze sembrano non avere frontiere e assumere analoghi significati in tutto il mondo mentre altre sono peculiarità che si discostano incredibilmente da luogo a luogo.
Anche se nessuna di noi è superstiziosa (o comunque non lo ammetterà mai!) Halloween si avvicina e, tra notti horror a base di dvd e film splatter, zucche decorate e atmosfere da brivido, quale miglior occasione raccogliere e imparare a capire alcune delle più famose superstizioni? Ecco le più note e la loro “razionale” spiegazione:
SPECCHIO ROTTO Si dice che chi rompe uno specchio debba rassegnarsi a sorbirsi sette anni di guai. Il motivo pare sia puramente economico: nell’antichità infatti gli specchi erano parecchio costosi. Secondo un’altra motivazione, più spirituale, la sfortuna sarebbe riconducibile alla sacralità dell’oggetto che riflette il corpo, ma anche l’anima dell’uomo. A questo c’è per fortuna un rimedio: basta mettere i pezzi dello specchio rotto in un contenitore con dell’acqua per 7 giorni.
ANNO BISESTO, ANNO FUNESTO La motivazione risale all’epoca dei Romani e deriva dal fatto che nei mesi bisestili si aggiunge un giorno nel mese di febbraio, mese dedicato dai Romani appunto, ai defunti. (Ops! Lo sapete, vero, che il 2016 sarà un anno bisestile?)
NO AL VIOLA IN TEATRO Il viola è il colore dei paramenti liturgici: per la Quaresima venivano vietate, dal Medioevo in poi, le rappresentazioni e gli spettacoli. Per gli attori era quindi il periodo peggiore, senza guadagni. E ancora oggi il viola nel mondo dello spettacolo è considerato di malaugurio. Almeno in Italia. In Inghilterra è il blu a essere proibito, il verde in Francia, il giallo in Germania.
BUONA FORTUNA Vietato dirlo, pare porti male, un po’ come dire Buona Pesca ad un pescatore! Meglio optare per un più “smart” in bocca al lupo; break a leg in inglese, mucha mierda in spagnolo.
SALE ROVESCIATO Anche qui c’è una spiegazione economica visto il grande valore del sale, a lungo uno dei pochi modi per conservare il cibo. Si evita la sfortuna, se ci volete credere, gettandosi un pizzico del sale versato dietro la spalla sinistra.
IL VERSO DELLA CIVETTA È associato ai lamenti delle anime dei morti il verso della civetta. La notte porta sfortuna, addirittura la morte.
OMBRELLO APERTO IN CASA Lo si considera un cattivo presagio perchè rappresenterebbe una casa in cui piove quindi povera e senza mezzi per riparare il tetto.
CAPPELLO SUL LETTO Porta lutto in famiglia. Forse la superstizione deriva dal fatto che il prete appoggiava il suo cappello sul letto quando andava a dare l’estrema unzione ad un moribondo.
SCALA Mai passare sotto una scala. Porta male soprattutto perché pericoloso! In più una scala appoggiata a un muro forma idealmente un triangolo e nell’Antico Egitto questa era una figura sacra: perciò passarci in mezzo sarebbe stato quasi oltraggioso! Nel Medioevo invece una scala appoggiata ricordava il patibolo, dunque camminarci sotto era quasi come mettere in scena la propria esecuzione.
VENERDI’ 13 Il cinema horror ci ha sguazzato: in un venerdì 13 può succedere di tutto. Bisogna andare fino all’Ultima cena per scoprire poi che il 13esimo commensale in quella occasione era proprio il traditore Giuda e capiremo perchè nessuno vorrebbe partecipare ad una cena con 13 invitati. Nella mitologia scandinava il 13esimo semidio è il cattivo Loki, il fratellastro di Thor, che arriva non invitato al convivio degli dei. Venire dopo il 12, numero sacro per assiri e babilonesi, lo fece già allora considerare un portasfortuna. Era un venerdì 13 anche quello in cui Filippo il Bello, re di Francia, ordinò l’arresto dei Cavalieri Templari.
GATTO NERO Poveri gatti neri, quante ne hanno dovute subire a partire dal medioevo! Nei periodi in cui le carrozze e l’illuminazione per le strade era scarsa, i gatti neri di notte non si vedevano e se un gatto finiva sotto le ruote di una carrozza provocava molto spesso un incidente poichè i cavalli spaventandosi, finivano per imbizzarrirsi. Ma c’è anche un’altra motivazione: i pirati turchi pare fossero soliti portare a bordo delle navi dei gatti neri per cacciare i topi nella stiva (neri perchè si mimetizzassero facilmente nel buio). Quando i pirati approdavano vicino a una città, in attesa di saccheggiarla, i gatti potevano approfittarne per scendere a terra. Vedere in giro un gatto nero, quindi, divenne un così presagio di sventura.
Il medioevo (per fortuna) ce lo siamo lasciati alle spalle, streghe, carrozze e pirati fanno parte di un immaginario lontano e certe paure e superstizioni non sono altro che scuse cialtronesche di chi crede ancora che la “sfiga” possa condizionare le nostre giornate. E poi, a dirla tutta, tra tutte le superstizioni, quella legata al gatto nero è davvero ingiusta: sapevate che ogni giorno almeno 15 milioni di italiani fanno gli scongiuri e toccano amuleti alla sola vista del gatto nero e milioni di automobilisti e pedoni si fermano per dare la precedenza ad altri quando quel gatto attraversa la strada?
Per esorcizzare questa stramba paura Pupa ha pensato di dedicare al micio così discriminato un cofanetto molto particolare PUPA CAT BLACK, un assaggio dei nuovi cofanetti Natale 2015 di Pupa che quest’anno ha eletto come protagonista un gatto panciuto dalle forme tondeggianti e dal design accattivante. Il cofanetto in questione, declinato per l’occasione in versione black, contiene al suo interno prodotti make-up professionali per viso occhi e labbra: 1 blush compatto, 2 all over e 1 correttore, 1 primer occhi, 6 ombretti compatti e un applicatore, 9 gloss.
A Natale, sempre in nome della “cat inspiration” in profumeria troveremo altri “cat-cofanetti” pensati per labbra, occhi + labbra e viso+occhi +labbra, tutti caratterizzati dal design tondeggiante e sinuoso, nei colori bianco, rosso, nero e oro.
Ma di quelli ve ne parleremo presto…
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