Dalle dive del cinema alle pubblicità vintage, un salto nella storia del rossetto a caccia di quello perfetto

Lo indossavano sulle labbra le dive del cinema in bianco a nero, senza che ne potessimo scoprire le sfumature, le tonalità sotto quella pellicola monocromo. Chi ha vissuto l’epoca del cinema muto si è interrogato su quale rosso avesse scelto l’attrice: rubino, scarlatto, tiziano… per le sue labbra sensuali che, nonostante l’ostacolo dell’assenza di colore, irrompevano attraverso lo schermo. Poi divenne un tratto distintivo delle donne celebri, che facevano innamorare gli uomini anche grazie a quelle labbra scarlatte. Lo sapeva bene Liz Taylor, che per vanità e desiderio di esclusiva, pretendeva d’essere l’unica donna ad indossare il rossetto sul set, e nessuno osava contraddirla.
Volendo fare una rapida panoramica nella storia di questo prodotto di make up divenuto ormai un vero e proprio accessorio del look, basti dire che già nell’antica Mesopotamia e in Egitto, le donne aristocratiche erano solite colorare le labbra utilizzando le polveri ottenute dallo sbriciolamento di gioielli, i primi, ed un pigmento ottenuto dal mix di coleotteri e formiche, i secondi. Cleopatra è una delle icone storiche del rossetto, una delle prime donne a servirsi di questo vezzo per apparire più bella e sensuale. Nel 1650 accaddero anche fatti storici, che per fortuna non trovarono mai conferma nelle leggi dell’epoca, pare infatti che il Parlamento britannico dichiarò illegale il rossetto, al tempo chiamato il “vice of painting”, ovvero il vizio della pittura, ma per fortuna la legge non venne mai approvata e applicata.
Facendo un balzo più avanti nei millenni incontriamo Elisabetta I d’Inghilterra che durante il suo regno diffuse largamente l’utilizzo del rossetto; era il sedicesimo secolo e le donne imparavano a colorare le labbra utilizzando un particolare prodotto ricavato dalla cera d’api. Ma fu durante la seconda guerra mondiale che il rossetto ebbe il suo più grande successo, complice l’ampio utilizzo nell’industria cinematografica, di cui si facevano portavoci le più grandi dive dell’epoca, che lo trasformarono in un simbolo di femminilità che non tardò a conquistare tutti. Pare addirittura che in tempo di guerra, Winston Churchill dichiarò che il rossetto rosso tirasse su il morale, suggerendo alle donne di indossarlo più spesso per riportare in alto l’umore della nazione, oltre che il proprio.
Non solo rosso ma anche corallo, nude, rosa, fucsia e migliaia di sfumature e nuance diverse hanno attraversato le epoche, lasciato il segno e vengono puntualmente riproposte di stagione in stagione, nessuno escluso, per concedere a tutte le donne di trovare quello perfetto, che le faccia sentire uniche e speciali, che le renda felici e serene, sorprendentemente uniche, no non stiamo parlando di un uomo, ma del rossetto giusto!
Dopo averlo steso sulle labbra mangiamo, beviamo, parliamo, sorridiamo e il rossetto ci tiene sempre compagnia. Sapevate che secondo un rapido calcolo ogni donna mangerebbe circa 2 kg di rossetto in tutta la sua vita?
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