Pupa e la non comedogenicità: 4 domande al reparto Ricerca e Sviluppo

La consapevolezza dell’importanza di una pelle sana e un occhio più critico nei confronti dei prodotti di bellezza ha fatto risvegliare nelle coscienze di ogni consumatrice una nuova attenzione verso gli INCI di creme, fondotinta e simili, quella filosofia del “sai cosa ti spalmi” che oggi ci rende tutte più esigenti quando acquistiamo un prodotto e rivolgiamo uno sguardo critico e consapevole all’etichetta.
Abbiamo pensato così che oltre a raccontarvi le novità, i lanci di prodotto, le tendenze di stagione in ambito beauty e le nuove collezioni make up, potesse essere interessante raccontarvi da insider cosa c’è “dentro” i prodotti Pupa, rivolgendo alcune domande al reparto ricerca e sviluppo di PUPA Milano.
Innanzitutto cos’è il reparto Ricerca e Sviluppo di PUPA?
E’ un reparto dell’azienda composto da persone con una formazione scientifica e si occupano dello studio dei prodotti a partire dalla loro lista ingredienti, dell’inserimento dei principi attivi ed dell’attivazione e del coordinamento di studi in collaborazione con laboratori esterni e universitari per studiare l’efficacia e la sicurezza dei prodotti cosmetici finiti.
Pupa per i suoi prodotti ha scelto la via della “non comedogenicità”; in particolare tra gli ultimi nati:
ACTIVE LIGHT, Fondotinta Attivatore di Luce
EXTREME MATT, Fondotinta Compatto Polvere Effetto Opaco Naturale
PROFESSIONALS BB CREAM + PRIMER SPF 20 – OIL FREE
Partiamo dalle basi.
Cosa significa “comedogenicità” e qual è il vantaggio di utilizzare per la nostra pelle (non solo del viso ma anche del corpo) un prodotto non comedogenico?
Prima di tutto spieghiamo che cos’è un comedone e per questo dobbiamo partire dalla nostra pelle. Nella pelle sono presenti i pori da cui originano i peli, che hanno la loro radice nello strato più profondo della pelle . La parte interna del pelo corre lungo un canale sottile verso la superficie. All’interno di questi canali può accumularsi un vero e proprio “tappo” di sebo e materiale cheratinico che ostruisce completamente il canale e forma il cosiddetto comedone. Si possono avere comedoni in presenza di una cute acneica, comedoni da contatto o comedoni spontanei. Comedogenico sta a significare tutto ciò che favorisce la formazioni di comedoni. L’utilizzo di un prodotto non comedogenico riduce la possibilità dell’insorgenza dei comedoni.
Si tratta di reazioni soggettive dovute al tipo di pelle o tutti gli ingredienti comedogenici causano sempre a chiunque utilizzi prodotti che li contengono la formazione di punti neri?
Possiamo dire che non si tratta di reazioni soggettive. Certo la reazione ai prodotti utilizzati può essere diversa a seconda del tipo di pelle, dalla presenza di acne, dall’eventuale esposizione ai raggi solari che favorisce la comedogenesi. Non è detto che la presenza di ingredienti comedogenici rendano il prodotto finale comedogenico. La formulazione finale applicata sulla pelle può mostrare un profilo diverso da quello delle singole materie prime che la costituiscono, di certo la scelta di ingredienti che non siano comedogenici aiuta ad avere un prodotto finale non comedogenico. Verifichiamo la non comedogenicità del prodotto finale attraverso un test sotto controllo dermatologico.
Un prodotto come ottiene la dicitura “non comedogenico” ?
Un prodotto Pupa presenta il claim “non comedogenico” se supera un test svolto sotto la supervisione di un medico dermatologo. Svolgiamo questo test presso laboratori certificati che lavorano in collaborazione con Istituti Universitari Italiani.
Come avvengono i test di comedogenicità di un prodotto?
Il test viene condotto su un panel di 25 persone che applicano il prodotto secondo le condizioni d’uso, di solito almeno 1 volta al giorno per 28 giorni consecutivi. Il Dermatologo osserva all’inizio del test la situazione dando un punteggio alla presenza / assenza dei comedoni. Durante i vari step di osservazione, dopo 2 e 4 settimane, il dermatologo valuta la variazione dalla situazione iniziale assegnando un punteggio positivo in caso di miglioramento e negativo in caso di peggioramento. Solo i prodotti che risultano avere una variazione positiva valutata sulla media di tutti i soggetti e compresa tra 0 e 2, sono considerati non comedogenici.
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